"PUG - Piano Urbanistico Genarale 2050"
Intervento al Consiglio Comunale del 31/03/2025
"PUG - Piano Urbanistico Genarale 2050"
Intervento al Consiglio Comunale del 31/03/2025
INTERVENTO ALLA DISCUSSIONE
(tempo massimo dell'intervento dei Consiglieri comunali: 6 minuti)
Data la complessità del tema cercherò di articolare il mio intervento seguendo 2 linee di ragionamento: il metodo utilizzato nella costruzione finale del PUG e i contenuti con una concisa valutazione politica.
Il metodo
Lo abbiamo sentito dire molte volte oggi e nei mesi scorsi: la delibera che ci apprestiamo a votare è il frutto di un lavoro sicuramente molto corposo iniziato anche prima del 2022, proseguito nel 2023, dapprima con la descrizione e divulgazione del Piano da parte dell’Amministrazione alla cittadinanza e successivamente nel 2024 con un lavoro di ascolto, analisi e valutazione delle molte richieste di modifiche intervenute.
A differenza di chi mi ha preceduto dai banchi della minoranza, credo vada riconosciuto all’Amministrazione, diversamente da come accaduto in altre occasioni, di aver voluto davvero procedere con un metodo partecipativo che è stato anche estremamente partecipato, sia da parte degli organi amministrativi come la stessa III Commissione, sia dagli organismi tecnici interessati, sia dai singoli cittadini privati o riuniti in Associazioni.
Siamo arrivati cosi a contare 331 osservazioni per interessi privati, per un totale di 362 istanze, e 45 osservazioni collettive per 529 istanze. Per un lavoro in Commissione di oltre 100 ore totali.
I contenuti
Ci tengo a riportare all’attenzione questi numeri ancora una volta perché, se da un lato evidenziano una grande volontà da parte della città di contribuire al miglioramento del futuro urbanistico, ma pure sociale e economico di Parma per i prossimi 25 anni, è altrettanto evidente che il territorio stesso, a partire proprio dagli enti pubblici che hanno responsabilità di governo e di gestione, abbiano bene espresso come il Piano presentato da questa Amministrazione nella sua prima versione fosse piuttosto lontano da quello che la città si aspettava e si immaginava.
Scorrendo infatti l’elenco dei soggetti che hanno presentato osservazioni per interessi collettivi balza all’occhio che lo stesso Comune di Parma è l’ente che ne ha presentate di più. Ma non è solo, seguono: Atersir, AIPO, Ente di Gestione dei Parchi dell’Emilia Occidentale, Consorzio di Bonifica, AUSL, Provincia e Sopraindenza. E poi: le associazioni datoriali e gli ordini professionali: UPI, GIA, Ascom, CNA, UPA, Coldiretti. Non da ultime le osservazioni dei cittadini uniti in associazioni.
Credo quindi che il tempo, lungo e faticoso, impiegato per arrivare alla versione di Piano presentata oggi sia stato necessario per cercare di avvicinare il più possibile l’idea futura di città di questa Amministrazione all’idea futura di città che la città ha di se stessa. Uso le parole della dottoressa Montanini “le osservazioni hanno dato maggior concretezza ed indirizzo. Hanno inciso su aspetti significativi come su norme della disciplina e sulla tavola dei vincoli”.
Proseguo con due ultime riflessioni che vorrei condividere oggi.
La prima riguarda il concetto di densificazione su cui si basa questo PUG.
Il consumo di suolo a saldo zero impone necessariamente che le aree già densamente popolate aumentino la loro densità abitativa. “Aumenteremo in altezza”, “ci eleveremo”.
Nella speranza che l’avvicinarci all’alto, quasi un po’ al divino, possa aiutare tutti a realizzare al meglio i propri progetti, occorrerà capire bene come questa crescita verso l’alto si calerà nella realtà. Come cioè sarà possibile che condomini con proprietà multiple possano essere ristrutturati passando da 6 piani a 8 o dieci.
Scusate se banalizzo ma tutti noi conosciamo la realtà della nostra città, delle nostre città italiane, in cui la proprietà di immobili è estremamente parcellizzata. Vedremo. D’altra parte diventerà molto difficile poter costruire nuove abitazioni nelle zone più periferiche delle frazioni. Questo potrebbe acuire il contrasto tra il centro e le periferie, ma non solo, potrebbe anche far nascere una nuova frizione tra il centro della periferia e la periferia della periferia.
La seconda riguarda la cosiddetta “Città policentrica e dei quartieri” che richiama “la città dei 15 minuti”.
La valorizzazione dei quartieri non può che essere un tema condivisibile. Sforzarsi affinché i quartieri sempre più acquistino il valore sociale di comunità e per questo darsi come obiettivo anche quello di ricucire fratture urbanistiche, ormai divenute sociali, non è solo auspicabile, è necessario.
Tuttavia la dimensione urbanistica ed edilizia non deve diventare un alibi per tralasciare di agire su altri versanti. Penso, per esempio, al tema della sicurezza o meglio, dell'insicurezza specifica di alcuni quartieri. La condivisibile strategia per alcune di queste aree riconosciuta nel PUG non solleva dal mettere in atto tutte le azioni che appunto non hanno a che fare con la stretta rigenerazione urbana.
Penso anche al tema dell’emergenza abitativa. Le percentuali di ERS che leggiamo oggi sul PUG non potranno sicuramente risolvere il problema dell’emergenza abitativa così come si sta ponendo ora. E’ chiaro che occorre portare avanti un Piano Casa, di cui in parte stiamo vedendo un po’ di risultati, ma che necessita di un respiro anche più ampio e lungo nel tempo. Consentitemi un pizzico di polemica: se il Governo supportasse Regioni e Comuni in questo momento sicuramente sarebbe un vantaggio per tutti, soprattutto per chi la casa non ce l’ha e non riesce a trovarla.
Inoltre quando si parla di servizi, scusatemi se divago dal tema urbanistico, ma la mia preoccupazione si rivolge sempre al chi, come e con quali risorse poi quei servizi funzioneranno proprio per assolvere alla funzione fondamentale di essere il centro di una comunità.
Concludo portando un’ultima ma, a nostro parere fondamentale, criticità all’attenzione di questo Consiglio, quella cioè che riguarda la modalità attraverso cui questo Piano potrà trovare una reale concretizzazione. Data la grande complessità di attuazione di questa legge regionale che, come hanno già ricordato anche i colleghi consiglieri, lo stesso Presidente De Pascale ha dichiarato di voler modificare, la speranza è che tutti i tecnici, e in particolare i Servizi del Comune di Parma riescano a disporre e a utilizzare tutti gli strumenti necessari, a partire dal Regolamento edilizio, per poter svolgere efficacemente il proprio lavoro nell’interesse della collettività.
Il voto è di astensione.
Il mio intervento alla discussione al PUG 2050 dal min 6:19:00
Vai alla sezione del sito del Comune di Parma dedicata al PUG - Piano Urbanistico Generale