MARTEDì 23 APRILE 2024 - ore 10.00
presso la lapide in ricordo del Comadante Pablo (Medaglia d'oro al Valor Militare)
(P.le Pablo -Parma)
presso la lapide in ricordo del Comadante Pablo (Medaglia d'oro al Valor Militare)
(P.le Pablo -Parma)
Anche quest anno ho aderito convintamente all'iniziativa organizzata dal Presidente del Consiglio Comunale di Parma per celebrare il 25 aprile in tutti i quartieri della città. Come Capogruppo del Gruppo consiliare di Azione ho portato omaggio alla lapide in ricordo del Comandante Pablo (Medaglia d'oro al Valor Militare) sita nel piazzale e nel quartiere a cui ha dato il nome. Insieme agli studenti, agli insegnanti delle scuole Racagni e Bodoni e agli Alpini abbiamo ricordato i molti partigiani e i civili che, pur nelle loro differenze culturali, politiche e religiose, ebbero il coraggio di opporsi con tutte le loro forze al nazifascismo, combattendo uniti per la libertà loro e per la costruzione dei nostri diritti. Sono convinta che la Liberazione deve essere una festa che unisce, perché i valori fondativi della nostra Repubblica sono di tutti gli italiani. Degli italiani di ieri, di oggi e di domani, senza nessuna esclusione.
Sotto trovi il mio discorso completo.
Vorrei iniziare questa nostra riflessione prendendo a prestito le parole del Presidente Mattarella ribadendo che il 25 aprile, la Festa della Liberazione, è anche la Festa della identità italiana. Un’identità che si è ritrovata e rifondata dopo il fascismo e che ha posto le basi per la nascita e lo sviluppo dello spazio europeo così come lo conosciamo e lo viviamo.
Dove e come saremmo oggi se la lotta dei nostri giovani partigiani non avesse fatto prevalere nel nostro Paese la democrazia, la libertà, i diritti? Cosa ne sarebbe stato del pluralismo di idee e azioni e del lungo periodo di pace che da allora caratterizza l’Europa rispetto a tutto il testo del mondo?
Ce lo chiediamo qui oggi davanti alla lapide in ricordo del Comandante Pablo, che è stato tra i primi organizzatori della resistenza partigiana sul nostro Appennino, morto a 27 anni e decorato con medaglia d’oro al valor militare.
Ma dobbiamo chiedercelo ogni singolo giorno con la consapevolezza che la scelta di essere liberi non è scontata, non è banale; si porta dietro costi elevatissimi e richiede un grande coraggio, unità di visione e di intenti. Con la consapevolezza che dalla lotta di resistenza, che è stata una lotta armata, l’Italia ha trovato la sua identità di nazione repubblicana, democratica e libera.
Come italiani abbiamo per questo il dovere di mantenere viva la memoria di tutte quelle persone, partigiani e civili che, pur nelle loro differenze culturali, politiche e religiose, ebbero il coraggio di opporsi con tutte le loro forze al nazifascismo, combattendo uniti per la loro libertà e per la costruzione dei nostri diritti.
Ho la convinzione che ci sia un modo semplice per coltivare questa memoria storica e sia quello di praticare ogni giorno della nostra vita la tolleranza e l’inclusione. Di vivere nella libertà del nostro pensiero ma nella costante attenzione a quello altrui. Di impegnarci, ognuno nelle proprie possibilità e capacità, anche attraverso l’esercizio responsabile del voto, a migliorare questa nostra Italia. E di farlo con quella stessa forza, coraggio e unità che i parmigiani e tutti gli italiani della Resistenza e del movimento di Liberazione Nazionale hanno saputo trovare e agire.
Serena Brandini
Capogruppo Azione