"Nomine nelle società partecipate del Comune di Parma"
Comunicazione al Consiglio Comunale del 15/07/2024
Comunicazione al Consiglio Comunale del 15/07/2024
Non è la prima volta che intervengo in Consiglio Comunale e sulla stampa su questo tema. Oggi per la prima volta l'Assessora del Comune di Parma risponde dicendo che sono state interpellate donne (sarebbe interessante sapere quante di preciso) ma hanno declinato la proposta di incarico come Presidenti di CdA o Amministratrici Uniche perchè fanno fatica "ad incastrare tutto", cioè fanno fatica a conciliare il ruolo di professioniste e manager (perchè di questo stiamo parlando), con quello di cura della famiglia. Ancora una volta ci vogliono far credere che nelle donne a prevalere sia sempre l'"Angelo del focolare" che per senso di responsabilità nei confronti del focolare, lascia spazio (tutto lo spazio che c'è) agli uomini, che probabilmente del focolare non ne vogliono sapere mezza. Ma non solo, questa affermazione ci viene da una donna che dovrebbe lavorare da due anni su questi temi e che invece, semplicemente, riporta il problema alla comunità.
Che dire? Magari si poteva fare una riflessione comune, riportando il tema alla comunità, anche prima di procedere alle nomine e non solo a cose fatte, perchè oggi sembra invece tutta una scusa per nominare i soliti uomini (noti).
Sotto trovi la mia comunicazione completa e il video del Consiglio
Buongiorno a tutte e a tutti,
Oggi è una bella giornata, soprattutto per le donne!
Infatti abbiamo appreso che la Presidente del Cda di Parma Infanzia sarà ancora una donna. Certo nel 2024 per me suona sempre un po’ strano che non si riesca a pensare ad altre posizioni apicali di donne se non per occuparsi di bambini, ma tutto sommato meglio di niente.
Eh sì, perché il resto è niente.
Cioè le restanti 12 società partecipate o altri organismi per cui il Comune di Parma ha nominato in questi due anni i Presidenti di CdA o gli amministratori unici sono tutte a guida maschile. Tutte.
Guardate io non mi accontento più di chi mi dice che questo non c’entra, che le nomine negli organismi partecipati non hanno nessuna importanza nel lavorare ad una parità di genere che sia davvero nei fatti e non solo nelle parole.
Ma pensate se il Comune di Parma potesse vantare, oltre al più amato Sindaco d’Italia, anche il primato di Città con il più alto numero di donne ai vertici delle società del suo gruppo. Ma pensate che esempio sarebbe soprattutto per quella parte della politica che da sempre si batte su questi temi.
E invece no, non è così.
Scusatemi Consigliera Oluboyo e Assessora Bonetti, ma io davvero non capisco come sia possibile questa situazione. Io non capisco cosa sia la “Parma Città delle donne” e a cosa serva approvare una mozione che dopo nemmeno un mese viene smentita nei fatti per l’ennesima volta. Io non capisco come si possa essere soddisfatti di un percorso di certificazione di genere di una partecipata del Comune quando su 24 società partecipate e controllate dal Comune di Parma solo 6 esprimono Cda o collegi sindacali a maggioranza femminile e, guardate, non sto più parlando dei vertici ma delle composizioni dei consigli o collegi sindacali che tra l’altro seguono le quote rosa. Immaginiamoci cosa sarebbe successo se non ci fossero state.
Quindi non possiamo indignarci e fare il diavolo a quattro in Parlamento per quello che accade al CdA di Cassa Depositi e Prestiti o in piazza per l’8 marzo e poi… quando se ne ha la possibilità, semplicemente lasciare che le cose vadano come sono sempre andate.
Serena Brandini
Capogruppo Azione
Dal min. 1:22:18 al min. 1:27:10